sabato 22 dicembre 2012

Pianeta Terra: Ultimo Atto Perché saranno gli uomini a distruggere il mondo

Prezzo € 16,00 Rizzoli Tipo: Libro Pagine 170 Formato: 14x22 Anno: 2012




Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

Anno 2019. La tempesta sismica iniziata a Sumatra nel 2004 ha già distrutto Catania, Los Angeles, Istanbul, Osaka, uccidendo milioni di persone. Nel 2016 il supervulcano di Yellowstone è esploso, ricoprendo di cenere gli Stati Uniti. I ghiacci polari sono spariti, il livello del mare si è alzato e Venezia, New York, Londra sono state sommerse.
Il clima è impazzito, con estati bollenti e picchi di gelo invernale, e tempeste, uragani e alluvioni. I nove miliardi di uomini hanno sempre più fame, le terre da coltivare non bastano e molto di quanto producono ingrassa animali che diventeranno bistecche. In mare nuotano solo meduse. L'acqua è diventata una merce e per controllarla si combattono guerre feroci. Il petrolio è finito, e le energie alternative non sono sufficienti. Quando esplode il reattore nucleare di Osaka, e dopo qualche mese altre centrali in Slovenia e Slovacchia, si innesca una reazione a catena che porta al blakout planetario e alla contaminazione radioattiva totale. Gli uomini, fiaccati e impreparati, non ce la fanno. Ne sopravvive uno solo, che chiuso in un rifugio racconta come tutto questo sia stato possibile.
Uno scenario fantascientifico? Tutt'altro, ci spiega Mario Tozzi. È solo la proiezione immaginifica di quanto la scienza ci prospetta come il nostro futuro. Ma noi preferiamo ignorarlo, senza modificare il nostro stile di vita.
Il pianeta è stanco di noi ma non sarà a causa sua che spariremo. Se continuiamo così, ad annientarci ce la faremo benissimo da soli.

AUTORE


Mario Tozzi è un geologo, divulgatore scientifico e giornalista televisivo. È primo ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche e responsabile per la divulgazione della Federazione Italiana Scienze della Terra. È autore e conduttore radiotelevisivo (Rai Tre, Radio2 e La7). Scrive per La Stampa, Vanity Fair e National Geographic.

  • Lo trovi in
  • Ecologia
  • Consumo critico

  • Nessun commento:

    Posta un commento